Scarpe Leggere...la risposta di Ugo

domenica 26 ottobre 2008





Dico semplicemente la mia..
Quante verità nei post inseriti ma anche quanto altro deve essere detto e discusso.
E' evidente che il settore running è un settore in "EVOLUTION" a cominciare dai molti venditori che non hanno capito che per fare affari è necessario fare aggiornamento.
Procediamo per gradi e paradossalmente questo post è proprio riferito a quei "panzoni" e "tapascioni" come me.
Sono, anzi ero , un po' in peggio,sovrapponibile intermini di peso-prestazioni a frate tack, e per anni mi sono ostinato ad acquistare A3 per le stesse ragioni che ha riportato lui.
Un giorno ho avuto l'opportunità di parlare con Orlando Pizzolato e l'ho provocato sull'argomento corsa "dei vecchietti ". Lui con la consueta disponibilità e grande cultura sull'argomento mi ha detto: TROPPI PODISTI DIMENTICANO LE CAVIGLIE e con questo finiscono per scordare come si corre! Una vera Folgorazione!
Torniamo un po' indietro. Cosa sono le scarpe e soprattutto a cosa servono?
Le scarpe hanno un ruolo fondamentale, in fase di appoggio, nell'attutire e stabilizzare l'impatto col terreno, questo rende tutto il nostro sistema scheletrico più sincrono e coordinato nell'espletare un certo lavoro, capace, quindi, nel tempo stesso eseguirlo e senza rischiare traumi.
Ma le scarpe non sono soltanto appoggio, se una metà del piede è deputata a scaricare forze, l'altra è impegnata a realizzarle.
Una corsa corretta presuppone un corretto uso di tutto il piede e quindi un corretto uso della caviglia che trasforma la forza dei muscoli della gamba in spinta nell'avampiede.
Ghebresilassie prima e Kenenisa Bekele poi sono i più belli ed efficienti interpreti di questo concetto ma non c'è bisogno di scomodare certi campioni per comprendere, più semplicemente provate a spiare la corsa di un bambino e scoprirete che differisce di poco da quella dei sopracitati.
Di contro provate a vedere di che velocità si costituisce la corsa di un "vecchietto", se dovreste descriverla potreste sovrapporla al movimento dei pistoni di una locomotiva a vapore,capaci di esprimere anche potenza ma su una linea d'asse parallela al terreno.
E' chiaro che le A3 sono scarpe meravigliose ma anche ostacolano consistentemente il concetto di spinta, non fosse altro che per volume di materiale che concentrano sotto la pianta e le dita del vostro piede
E' chiaro che se mai ci procuriamo una variabile a certe spinte, ogni volta che lo faremo ci procureremo dolori.
E' chiaro che rieducare significa procedere per gradi e soprattutto farlo dove rischiamo meno in termini di trauma.
E chiaro che usare scarpe A2 o A1 significa avere minore protezione ma anche migliore spinta.
Ed è infine chiaro che in base a questa mia considerazione ogni atleta dovrebbe possedere almeno una A2 da usare per le ripetute in salita o per le ripetute in pista, ma allora perchè no una A1?
Non voglio per nessuna ragione avere un peso o una responsabilità nei vostri traumi ma per capire e personalizzare questo concetto fate questa prova, comperate,tanto per far contento qualche commerciante, un paio di leggere, andate in pista portandole con voi insieme al solito paio di A3, correte chiedendo a vostra moglie, marito, amica, amico, di riprendervi durante la vostra corsa e confrontatevi con scarpe diverse, riproponetevi di fare una ulteriore verifica dopo un mese di ripetute corte e veloci in salita ed aver un po' bruciato quelle tanto bistrattate......forse Mathias e Teresa Hanno ragione.
La corsa vizia e selezione sempre quei muscoli e quei movimenti e noi dobbiamo semplicemente ostacolare quei vizi che ci propone, se una leggera usata come "Terapia" ce lo consente dobbiamo semplicemente imparare ad usarla senza rischiare di farci male anzi.
Ultimo punto da discutere...
Le leggere non hanno dipositivi antiqualcosa perchè per caratteristiche non hanno lo spazio per contenerne e non possono avrere peso, sono scarpe nervose, flessibili e reative all'impatto, sono scarpe di sensibilità, passionali e pericolose come una macchina veloce ma io le adoro per correre, il peso, chiaramente, ne condizionerà la durata, Mathias queste non 800 km,dimezza almeno!!!
DOMANDA: se ne condividete l'uso, ed aspetto considerazioni come obiezioni, dove altro usarle?
PS, frate tack se poi riesci a fare la mezza a 3' 50'' e la maratona sotto i 4' 05'' paghi da bere!?! mi auguro e ti auguro che questo accada davvero!

SCARPE....queste sconosciute II..di Ugo Graziani

martedì 21 ottobre 2008



Le leggere

lewis 1

Siamo stati da sempre abituati a pensare le nostre scarpe come qualcosa da mettere  tra noi ed il terreno, qualcosa che ci impedisse  di soffrire delle asperrità del suolo che calpestiamo. Tutto questo è accaduto finchè non è comparso il mondo Running, si perchè anche se non lo ammetteremmo mai e se interrogati tutti lo negherebbero, in realtà siamo dei professionisti della corsa e maciniamo km che qualche rischio di trauma ce lo procurano. Ecco perchè, nella precedente puntata molti hanno accolto con sodisfazione la squadra delle "Protettive"! 


Allora parlami delle tue scarpe "Leggere"
 e rispondi a queste domande


Ma ci siamo mai domandati a cosa servono 
le scarpe in un runner moderno???


 Le nostre tanto bistrattate A2 o peggio A1 sono 
veramente da limitarsi a soggetti che pesano 
sotto i 60 kg e vanno più veloci di 3' 30'' a km???


  Inoltre che senso ha commercializzarle se poi
 finiscono per essere scarpa inutile e di nicchia???


Orlando e le scarpe...

SCARPE...queste sconosciute!!! di Ugo Graziani

martedì 14 ottobre 2008

scarpe running



La maggior parte di noi si preoccupa, a ragione, di trovare una scarpa che sia sufficientemente protettiva e che ci fornisca garanzie di limitare i traumi ai quali il nostro sport inevitabilmente ci espone. E' già, i "nei" di questa attività sono proprio rappresentati da una notevole selezione del tipo muscolare (impegnamo certi muscoli e sempre quelli dimenticando altri), e dagli enorni carichi ai quali sottoponiamo le nostre articolazioni ed i nostri tendini. Questi ultimi al contrario dei muscoli hanno una maggiore difficoltà ad adattarsi al carico,non si allenano e non si riparano con la stessa rapidità e facilità dei muscoli e, per rendere meglio l'idea della cosa, si può dire che come le auto hanno un chilometraggio, raggiunto il quale la macchina può andare ancora ma con qualche attenzione e qualche difficoltà in più. Le ragioni per cui ciò accade sono tante e non è che interessi poi molto approfondirle, diciamo semplicemente che accade in conseguenza dei ripetuti traumi e da una vascolarizzazione un po' limitata rispetto ad altre strutture. Le scarpe quindi assumono una importanza fondamentale nel mantenimento della nostra salute, perchè ci
proteggono dai rischi di una seria compromissione di tutta la struttura scheletrica. Immaginate che ad ogni passo al nostro tallone, il nostro ginocchio,la nostra anca e la nostra colonna vertebrale debbano sostenere ed attutire il nostro peso, immaginate che questo peso debba essere a sua volta sostenuto per tutti i passi che compirete in una corsa, moltiplicateli magari per tutti quelli di una maratona, 35/40000, maginate poi quanti km avrete dovuto fare per preparare quella maratona e magari quanti anche ne avrete fatti fino ad ora. E chiaro che se vogliamo avere un futuro e soprattutto una vecchiaia podistica,dobbiamo preoccuparci di cosa mettiamo sotto i piedi. Scarpre protettive quindi che garantiscano le nostre articolazioni e che mantengano inalterate le loro qualità per circa 800/900 km. Non credo che eisistano scarpe che possano fare di più e non credo che convenga che lo facciano,il loro eccessivo irrobustimento porterebbe ad un effetto contrario ed una scarpa troppo "protettiva " finirebbe per essere troppo pesante e troppo rigida. Altro aspetto, "scarpe nuove", tutte le plastiche nel corso del tempo tendono a completare il loro processo di polimerizzazione e quindi di indurimento ed irrigidimento,tenere una scarpa nel cassetto o magari anche ai piedi ma senza correrci, significa usare una scarpa diversa da quella che avevamo acquistato e sicuramente in peggio. Rodarle si ma in tempi brevi!
SEGUE....la parte migliore!!!!
SCARPA,PESO,CORSA.

Le scarpe.

sabato 11 ottobre 2008


Sulle scarpe si dice molto e qualche venditore ha la presunzione di dire tutto ma le variabili sono talmente tante che arrivare ad una certezza mi sembra veramente troppo. Sono in vena di dogmi per cui ve ne pongo qualcuno al quale non è proprio facile rispondere: Le scarpe influenzano la dinamica di corsa di tutti, atleti leggeri ed atleti pesanti. La dinamica di corsa è poi influenzata dal tipo di appoggio, dalla postura, dal peso,dal tipo e dal tono muscolare, dall'andatura, dal lattato e quindi dalla distanza ma anche dalla difesa antalgica a microtraumi e traumi. Se poi pensiamo che tutto questo nel corso del tempo può modificarsi,ne aggiungiamo un'altra. Vi premetto che non sono in grado di rispondere,e pochi sono capaci di dare certezze, del resto l'affollamento di opinioni tra Posturologi, Medici dello sport, Ortopedici ed altri addetti ai lavori ne è la conferma, se poi aggiungiamo quello che è un vizio un pò generalizzato di noi podisti di far valere per altri la nostra esperienza,il patatrak e certo. Discutiamone dunque e magari coinvolgiamo qualche esperto,ognuno può fare la sua parte e magari a qualche buon principio si arriva, fermo restando il fatto che siamo tutti diversi dagli altri e che le variabili prese in considerazione vanno fatte valere quando si sceglie o ci si fa aiutare a scegliere.....purtroppo il colore non basta a fare la scarpa adatta per noi per quella corsa!!!
 Ugo

Abbigliamento e Accessori

martedì 1 luglio 2008

Stadio Paolo Rosi